mercoledì 27 marzo 2013

Chi sa veramente cosa mangia a Pasqua?


E così fra pochi giorni è Pasqua...Purtroppo l'inutile e cruento sacrificio di centinaia di creature innocenti è già iniziato da diversi giorni. Questa tradizione del pranzo pasquale a base di agnello, o capretto, ha antichissime origini che non voglio assolutamente giudicare né criticare; quello che voglio, per chi avrà la pazienza di leggere l'articolo fino in fondo, è far prendere coscienza di quanto sia inutile ed estremamente crudele la mattanza di queste bestiole.Va da sé che se anche dopo aver letto la realtà che c'è dietro all'arrosto pasquale decidete di mangiarlo non sarò certo io a dirvi che sbagliate, ognuno di noi ha una propria coscienza che gli permette di distinguere quello che è giusto da quello che è sbagliato! Cominciamo quindi con il fare chiarezza sull'origine di questa abitudine. La Pasqua è originariamente una festa ebraica ( pesah) che, come tutte le altre feste ebraiche, era legata al ritmo annuale dell'economia agropastorale.Era la festa della primavera e della nascita dei nuovi ovini.Nel giorno del plenilunio del mese di marzo si sacrificava un agnello, o capretto, maschio, uno solo per famiglia; la  carne veniva mangiata la sera mentre il sangue veniva sparso sugli stipiti e sull'architrave della porta d'ingresso. Un rito propiziatorio quindi che nulla ha a che fare con il massacro  inutile dei giorni nostri. La religione cattolica, non Gesù, si è appropriata di questa usanza facendola propria e facendo credere che il massacro degli agnelli sia cosa buona e giusta e gradita a Dio. Perché? Probabilmente perché il profeta Isaia, altissimo profetico poeta vissuto nell'VIII secolo a. C., profetizzando la morte del Cristo il Salvatore disse: " Maltrattato si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello(...)"(Isaia 53,7). Ma lo stesso Isaia nella sua visione in cui Dio gli parlò disse anche:" Che m'importa dei vostri sacrifici senza numero?dice il Signore.(...) il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco.(...) Le vostre mani grondano sangue. Lavatevi,purificatevi, togliete dalla mia vista il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene(...).(Isaia 1. 11-15-16).Quindi va da sé che il sacrificio degli agnelli non è cosa gradita a Dio. Ok ammettiamo però che si voglia in qualche modo ripercorrere questi rituali religiosi, e si decida che mangiare l'agnello a Pasqua si comunque un modo di lodare Dio e festeggiare la resurrezione di Cristo. Fatelo, fatelo pure ma a questo punto è necessario sappiate anche cosa c'è realmente dietro quel profumato pezzo di carne che addenterete. Come per ogni altra cosa anche il rituale dell'agnello pasquale è diventato un business, dietro il quale c'è tanta incuria, tanto spreco e tanta inutile crudeltà. Purtroppo l'uomo si è da tempo dimenticato che tutto quanto nasce sotto la volta celeste non gli appartiene ma appartiene alla Natura e tratta la terra e i suoi figli senza il benchè minimo rispetto! Ecco quindi che un solo agnello per famiglia, a scopo divinatorio, non basta più; ecco che fin da un mese prima dell'arrivo della Pasqua i supermercati, ed ogni altro negozio di alimentari, si riempiono di quintali di carne di agnello e capretto nelle più fantasiose combinazioni di peso, età e porzioni.Può il piccolo allevamento locale provvedere a tanta richiesta? No ovviamente ed allora  interviene l'importazione. Al momento sembra che i paesi di maggiore produzione di agnelli e capretti siano quelli dell'est Europa da dove partono camion  carichi fino all'inverosimile di poveri ovini nati da poco, non più di un mese, che affrontano un viaggio all'inferno fatto di giorni e giorni di sballottamento, senza acqua né cibo e, naturalmente, senza la benché minima forma d'igiene. Qualcuno più fortunato muore durante il trasporto ma molti, troppi sopravvivono, anche perché sono stati inizialmente ben nutriti!Arrivati a destinazione, si parla di centinaia e centinaia di bestiole, subiscono la macellazione che, dato l'elevato numero di animali, non è certo indolore né minimamente civile ma al contrario frettolosa e cruenta. Preciso che prima di raccontarvi questo mi sono costretta e vedere dei video che filmavano quanto sto per dirvi, non riporto i link  non perché ho paura di essere contestata ma perché non voglio che qualche persona malata li guardi per il solo piacere di vedere degli animali soffrire, lungi da me la possibilità di facilitargli il compito! Se preferite guardare con i vostri occhi su YouTube si trovano! Quindi...le bestiole, spaventate, affamate, assetate vengono prese da macellai, spero esperti e professionali, almeno questo lo si deve a queste povere creature figlie di Dio!, e messe su una specie di ruota che all'estremità dei raggi ha una culla .  Vengono quindi adagiati. supini, in questa culla; la ruota gira lentamente ed un uomo con un lungo coltello gli taglia coda e organi genitali. Perché? Mi sono chiesta. Ho auto modo di scoprirlo presto...Un'altra persona un pò più lontana dalla prima, prende la bestiola mutilata e la appende ad un gancio per le zampe posteriori poi gli manda una scarica elettrica nel corpo attraverso il retto, chiaro che coda e genitali avrebbero infastidito. Un'animale stordito viene quindi spinto verso un'altra persona che procede allo scuoiamento e poi via via fino alla macellazione completa. Peccato che gli animali non sono morti ma solo storditi ed alcuni nemmeno in modo completo così si risvegliano prima di essere scuoiati.Che fare? Niente si continua non si può fermare una catena di montaggio...Quindi alcuni di loro vengono scuoiati e poi macellati completamente coscienti e consapevoli. Il tutto avviene mentre gli altri in attesa guardano, sentono e capiscono perché anche gli animali hanno dei sentimenti e capiscono perfettamente cosa siano la paura e la morte, nonché il dolore!!!Devo anche chiarire che si tratta di bestiole di appena un mese, il cui terrore ha avuto inizio quando sono state allontanate dalle madre ed è finito nell'istante in cui hanno esalato il loro ultimo respiro!  Non so di preciso di quanto tempo parlo ma di minimo 10 giorni tutti, se consideriamo il trasporto e tutto quello che c'è prima e dopo. Quindi 10 giorni di puro, purissimo terrore per la mancata consapevolezza di quello che sta succedendo...

Secondo la filosofia buddista un animale terrorizzato e ucciso in modo inutilmente violento, e i poveri agnelli/capretti pasquali di terrore e dolore fisico inutile ne fanno un largo uso, produce della negatività che assorbita dalla carne, quella di cui poi noi ci cibiamo, si trasforma in tossine altamente tossiche e pericolose per chi se ne nutre. Quindi anche questo sarebbe un ottimo motivo per non mangiare la carne di un animale che è stato ucciso in modo violentissimo e crudele dopo svariati giorni di sofferenza fisica e terrore puro! Ma voglio darvi anche un altro motivo su cui riflettere...Io non ho mai mangiato la carne di agnello né di capretto, non so nemmeno che gusto abbia. Non sono figlia di vegetariani e a dire il vero la carne da bambina mi piaceva parecchio, eppure...Quando ero una bambina i supermercati non erano dappertutto come adesso e la spesa si faceva giornalmente nella bottega sotto casa. Proprio di fronte a casa mia c'erano un macelleria e una bottega. La settimana di Pasqua il macellaio metteva fuori dalla sua porta delle gabbie di legno con dentro agnellini e caprettini. La gente arrivava, sceglieva l'animale e dopo qualche ora passava a prenderlo ben macellato. Le povere bestie piangevano, non nel senso che belavano ma lacrimavano, lacrimavano proprio come noi umani. Ogni volta che li vedevo tornavo a casa piangendo ma mia mamma diceva che non era possibile che degli animali piangessero con le lacrime; io li ho visti ed adesso si sa che anche gli animali piangono.Tra l'altro guardandoli negli occhi e piangendo con loro per quella che allora mi sembrava una crudeltà, niente in confronto a quello che ho visto e so adesso, ho notato che i loro occhi sono teneri e rotondi e leggermente velati ma curiosi. Gli stessi occhi li ho visti quando sono nati i miei figli, quindi guardare negli occhi un capretto o agnello o qualunque altro cucciolo di animale è come guardare negli occhi un neonato umano.

Concludendo... con questo articolo vi ho dato diversi motivi su cui riflettere prima di programmare il pranzo di Pasqua. Ho detto all'inizio e lo ripeto ancora  che non voglio costringere nessuno a modificare le proprie abitudini, ognuno è libero di pensarla come vuole e di fare quello che vuole. Ho solo voluto condividere con voi quanto so della crudele mattanza degli agnelli, sta a voi decidere cosa volete farne di queste informazioni...A me basta sapere che ho fatto cambiare idea anche ad una sola persona, perché anche una sola persona che sceglie consapevolmente di non fare dell'inutile male ad un altro essere vivente, può fare la differenza, gli altri che se la vedano con la propria coscienza!
Se volete compiere un qualunque sacrificio, sacrificate voi stessi, la vostra lussuria, la vostra ambizione materiale, la vostra ambizione terrena. Questo sì che sarà un sacrificio nobilitante.
 (Budda)





venerdì 22 marzo 2013

La legge è uguale per tutti ma non dovrebbe essere per tutti uguale...

Dire che sono furiosa è riduttivo perché la notizia che ho letto ieri mi ha fatto schiumare letteralmente dalla rabbia! Non ho voluto commentarla ieri proprio perché temevo di non essere abbastanza lucida per parlarne ma oggi lo devo fare...l'assassino di "Tommy Onofri potrebbe usufruire dei permessi stabiliti dalla legge e dedicarsi al lavoro durante la giornata". Questa la sconcertante notizia. Credo che tutti ricordino il caso del piccolo Tommy ma per dovere di cronaca lo riporto brevemente: la sera del 2 marzo 2006 un bambino di soli 18 mesi viene rapito in casa propria. Per essere precisi viene letteralmente strappato dalle braccia della mamma. Dopo un mese di indagini e accertamenti, alibi smontati e false piste il signor Mario Alessi, principale indagato per il rapimento, dopo diverse ore d'interrogatorio confessa sia il rapimento che l'omicidio del bambino. Questi i fatti...L'angoscia dei  genitori di Tommy in quell'interminabile mese di indagini, è qualcosa che nessun essere umano, nemmeno con tutta la buona volontà e l'empatia del mondo, può comprendere! Il dolore di quelle persone, della madre che si è vista strappare il figlio dalle braccia e lo ha rivisto morto dopo un mese, non può essere nemmeno lontanamente immaginato da nessuno di noi. Il signore in questione, tale Mario Alessi, ha avuto l'ergastolo! Troppo poco... di ergastoli dovevano dargliene almeno dieci per essere sicuri che non sarebbe finito nell'ingranaggio di qualche indulto o amnistia. Ma poiché non si è fatto di meglio facciamoci bastare un ergastolo, e siccome siamo un paese civile non pretendiamo che il signore in questione venga tenuto al buio, in isolamento a pane ed acqua ma permettiamogli di trascorre la sua giornata facendo un corso di fabbro ed uno di giardiniere. Ok tutto ok fin qui, ma adesso che ci sia anche la possibilità che questo signore esca durante il giorno perché grazie ai mestieri che ha imparato in carcere, può rientrare in un programma di recupero mi sembra altamente non ingiusto ma immorale!E non ho usato il termine immorale a caso. Morale( cito il dizionario De Agostini) è:"una condotta che impone di fare il bene e di sfuggire il male". Questa persona è il male; questa persona a piede libero offende non solo la dignità del piccolo Tommy e della sua famiglia, ma anche quella di tutte le persone che hanno una coscienza ed un'intelligenza grazie alle quali sono in grado di distinguere il bene dal male. Questa persona ha rapito un bambino per ottenere dei soldi dalla sua famiglia; questa persona stanca di sentire piangere un bambino terrorizzato non si è fatta scrupolo di ucciderlo a bastonate! Secondo me questa non è una persona è un mostro e un mostro non ha diritti! E' vero che la pena detentiva non è una punizione ma nasce come un recupero della persona per permettergli di pentirsi dei propri errori ed avere una possibilità di vita normale. Ok recuperiamo i ragazzi drogati che delinquono per procurarsi la dose; recuperiamo l'irascibile che non riuscendo a controllare la propria rabbia ha ucciso il vicino di casa che teneva lo stereo alto; recuperiamo chi ha sempre visto e vissuto solo delinquenza; recuperiamo chi ha avuto un raptus omicida perché oppresso da gravi problemi...Se proprio vogliamo sentirci educati e comprensivi e civili di delinquenti recuperabili sono piene le nostre carceri ma un mostro come il signor Alessi non può e non deve essere recuperato. Questa persona ha deliberatamente programmato il rapimento di un bambino per ottenere dei soldi in cambio!Non ha deciso di rapire il padre o la madre ma ha puntato al figlio, il figlio piccolo.E' padre a sua volta ma ha preso e ucciso un bambino, tra l'altro la stessa sera del rapimento, ed è riuscito a tenere testa agli inquirenti per un mese intero. Conosceva, aveva lavorato a casa loro, i genitori del piccolo Tommy e magari in quell'interminabile mese è anche andato a trovarli per esprimere il suo cordoglio, il suo sostegno...Che si arrivi a pensare che dopo soli sette anni questa persona è pentita ed è possibile inserirla in un programma di recupero è talmente assurdo da sembrare fantascienza. Non basterebbero 700/7000 anni e non basteranno secoli per lavare la cattiveria di questa persona e se anche mi si dice che no è veramente consapevole del male fatto ed è sinceramente pentito mi chiedo come potrebbe lui, con la consapevolezza del male fatto, uscire ed alzare la faccia al cielo. Non è una riflessione religiosa la mia ma una semplice constatazione: se faccio del male a qualcuno e dopo averlo fatto mi rendo conto del dolore causato il primo sentimento che provo è di vergogna, vergogna di me stessa per quello che ho fatto, e credo sia così per tutti, almeno per tutti quelli che hanno una coscienza. E non credo sia il caso del signore in questione!!! Mi consola solo che l'articolo parlava di "potrebbe" quindi l'uso del condizionale fa pensare che forse la decisione definitiva non è stata ancora presa. Confido nella legge italiana e  nella grande capacità che i nostri avvocati e giudici hanno sempre avuto di interpretarla grazie alla complessità del nostro idioma. Quindi mi pregio di far notare al giudice che dovrà prendere la decisione in questione che si, la legge è uguale per tutti ma visti i tempi di estrema crudeltà in cui viviamo dovrebbe cominciare a non essere per tutti uguale!
Per il momento riguardo alla morale, so soltanto che è morale ciò che mi fa sentire bene, e immorale ciò che mi fa sentire male dopo che l'ho fatto.
                                                                                                                                (Ernest Hemingway)


mercoledì 20 marzo 2013

La rana e lo scorpione...(le favole della nonna)

C'era una volta una rana che se ne stava comodamente seduta su un sasso, vicino alla riva di un grosso fiume, a prendere il sole. Sonnecchiava ma aveva tutti i sensi all'ertati quindi notò che le si stava avvicinando uno scorpione. Stava per spiccare un balzo ed allontanarsi da quell'animale notoriamente velenoso quando questi la fermò rivolgendole, molto gentilmente, la parola. "Signora Rana non scappi, non voglio farle del male; ho solo bisogno di chiederle un favore..." "Un favore a me? Ma figuriamoci..." rispose la rana con tono sprezzante. "  Si ho proprio bisogno di lei, devo andare assolutamente dall'altra parte del fiume ma non so come fare, io non so nuotare. Lei invece è una bravissima nuotatrice quindi potrebbe, per favore, trasportarmi sulla sua groppa dall'altra parte del fiume?" chiese lo scorpione con tono dolce e suadente. "Ma non ci penso nemmeno" rispose decisa la rana" lo so che lei, signor Scorpione, vuole solo pungermi con comodo; lei è velenoso ed io non mi fido!" "No no mi creda signora Rana, non penso assolutamente a lei voglio solo andare dall'altra parte del fiume la prego..."e la conversazione proseguì per un bel pezzo in questo modo. La rana non ne voleva proprio sapere, era assolutamente sicura che lo scorpione l'avrebbe punta ma..."Mi creda signora Rana non la pungerò, lo giuro! Del resto se lo facessi chi mi porterebbe dall'altra parte del fiume? Devo andarci, di là ho i miei piccoli..."La rana, era madre anche lei, alla fine si lasciò convincere; permise allo scorpione di salirle sulla schiena e con agili balzi ben presto portò entrambi in mezzo al fiume. Fu a quel punto che lo scorpione ...la punse! " Ma cosa fa? Adesso moriremo tutti e due, io per il suo veleno e lei perché annegherà..." gridò sconvolta la rana. "Mi dispiace, mi dispiace tanto ma non sono proprio riuscito a trattenermi...è la mia natura!"rispose dispiaciuto lo scorpione prima di annegare!




Morale della nonna: ciò che è istinto è istinto non è giusto né sbagliato e non si può cambiare!
Per fortuna noi essere umani siamo anche fatti di coscienza e ragionamento, quindi qualche possibilità di modificare ed eventualmente correggere certe nature sbagliate, per noi umani, c'è!:




E' onesto un gatto quando il pesce non è a portata di zampa!
                                                                    (proverbio cinese)                         
 







venerdì 8 marzo 2013

AUGURI DONNE!!!

In realtà per come vanno ultimamente le cose per le donne, per le donne di tutto il mondo. c'è  ben poco da festeggiare! Nella civilissima(?) Europa, le violenze fisiche e psicologiche ai danni delle donne sono via via sempre più aumentate diventando sempre troppo spesso omicidio e costringendo i linguisti a coniare un nuovo termine ad hoc "femminicidio".Nei paesi islamici la situazione non è certo migliore né migliorata. Due anni fa le donne  sono scese in piazza  numerose e con la loro forza e determinazione hanno contribuito non poco a rovesciare governi dittatoriali e maschilisti. Speravano e credevano  ma la loro situazione attuale  con i nuovi governi, eletti anche grazie al coraggio delle donne islamiche, non è cambiata quasi per niente, anzi... E che dire dell'orribile usanza dell'"infibulazione"(la mutilazione dei genitali femminili), pratica che ancora vige in alcune culture? E dell'omicidio delle neonate femmine, rituale che vige ancora adesso nei paesi molto poveri, che per la famiglia sono solo un peso e un'inutile bocca da sfamare? E la lista potrebbe continuare,,, Ripeto per come vanno le cose nel mondo oggi, nel tecnologicamente molto avanzato 2013, ci sarebbe poco o nulla da festeggiare... Eppure da quel lontano 1909, anno in cui negli Stati Uniti, primo stato al mondo, si è parlato di giornata della celebrazione della donna, di tempo ne è passato. Le donne in un cinquantennio lungo l'intera evoluzione della specie umana, combattendo con la tenacia che solo noi donne abbiamo, sono faticosamente riuscite a farsi riconoscere non dei diritti, ma un'incontestabile verità: noi non siamo diverse dai maschi, noi ragioniamo tanto, se non di più , quanto loro. Il punto è solo questo: il riconoscimento della nostra intelligenza. Quando all'inizio del secolo scorso si è cominciato a parlare di diritti delle donne, le donne erano considerate esseri inferiori, che non avevano diritto praticamente a niente, ma proprio a niente. L'istruzione non era per le donne, il lavoro fuori di casa non era per le donne, la gestione di un patrimonio non era per le donne, gli stessi figli non erano delle donne...Adesso siamo libere di andare a scuola, di occupare posti di potere, di votare e fare sentire la nostra voce in politica, di divorziare e di abortire ma...non siamo libere di rientrare tardi la sera, di dire un bel no chiaro ad un uomo, di uscire con una minigonna...Paradossale!!!Come è anche paradossale che nel corso degli anni, per giustificare questa festa , perché poi avrebbe avuto bisogno di giustificazioni?, sia stata inventata una leggenda: la morte di centinaia di operai, molte erano donne, a causa di un incendio avvenuto l'8 o il 9 marzo del 1908in una fabbrica di camicie in America, durante uno sciopero per migliorare le condizioni di lavoro delle operaie. Nonostante le numerose ricerche effettuate negli anni da donne, e donne femministe. niente prova che la festa della donna sia nata per ricordare il sacrificio di quelle operaie. L'incendio c'è stato ma non in quella data e non è la morte che ha spinto l'intero congresso di uno degli stati più potenti al mondo a riconoscere alla donna la sua giornata di festa. La festa della donna è stata fortemente voluta ed ottenuta da  donne coraggiose e da uomini di notevole intelligenza solo ed esclusivamente per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche della donna. E anche, oggi come allora, per ricordare le discriminazioni e le violenze cui sono ancora soggette in molte parti del mondo. Quindi, mi ripeto ancora una volta, ci sarebbe ben poco da festeggiare, eppure anch'io questa sera, come molte altre donne, esco per festeggiare la mia femminilità. Lo faccio per me perché sono orgogliosamente donna, con tutti i pregi e difetti che l'essere donna comporta, e lo faccio perché voglio festeggiare tutte quelle donne che sono ancora costrette sotto il giogo maschile come se fossimo in pieno medioevo; lo faccio per tutte quelle donne che sono considerate esseri inferiori che non hanno raziocinio né possibilità di agire; lo faccio per tutte quelle donne che piangono le loro figlie neonate perché sanno che sono condannate ad un vita d'inferno... Voglio che la mia positività e quella delle altre migliaia di donne che sono fuori a fare esattamente quello che vogliono senza tabù di nessun genere, diventi un'onda di energia positiva in grado di scuotere le coscienze di tutti gli uomini, i maschi, che abitano la terra. Voglio che ogni donna senta nascere dentro di sé l'orgoglio per la sua condizione di donna, anche se al momento questa condizione per lei, come per migliaia e migliaia di altre donne, è di schiavitù e lacrime e sangue. Voglio che ogni donna sappia che gli uomini possono picchiarci, violentarci, ucciderci , mutilarci, considerarci essere inferiori ma non potranno mai e proprio mai privarci della nostra straordinaria sensibilità, della nostra forza, del nostro immenso amore per la vita, del dono grandissimo che solo noi possiamo fare al mondo: la nascita di una nuova vita. Dove per nascita non intendo la fisicità del parto ma l'amore, la dedizione, lo spirito di sacrificio che solo noi donne siamo capaci di provare nei confronti dei nostri cuccioli e di quelli delle altre donne. Parlo della nostra forza interiore, del nostro coraggio, della nostra capacità di cadere si ma di rialzarci peste nel corpo ma più forti di prima nell'anima, della nostra capacità di perdonare  e di guardare ancora il mondo con gli occhi dell'amore... Noi donne, e solo noi donne, siamo  istintivamente capaci di amare e proteggere la vita. Noi donne e solo noi donne diamo e conserviamo e proteggiamo la vita!Quindi donne festeggiamo, con orgoglio, con gioia, facciamolo per noi ma soprattutto per quelle donne che non possono, per quelle donne che piangono, che gridano di dolore, che muoiono per mano dei figli che hanno messo al mondo. E siate orgogliose della vostra condizione di "femmina" il mondo va avanti grazie alla nostra capacità di amare.  E questa sera, tra un brindisi e una risata noi, che possiamo festeggiarci,  dedichiamo un pensiero alle nostre sorelle nel mondo meno fortunate, mandiamo loro un grande augurio di coraggio, pensiamo che solo se noi compatte e unite crederemo in noi, nel nostro coraggio, nella nostra forza,  se noi saremo capaci di rispettarci, riusciremo, un giorno, a farci rispettare, Forza donne non dimenticate che il mondo esiste perché esistiamo noi...AUGURI DONNE!!!
E' una calunnia parlare di sesso debole a proposito di una donna.
                                                                                         (Gandhi)