martedì 25 novembre 2014

Donna...



                                                         DONNA...

Donna...
da grembo materno
hai sorriso alla Vita...
da grembo di donna
hai donato la Vita...

Donna...
con occhi sognanti 
hai aspettato la Vita...
con occhi pestati
hai guardato la Vita...

Donna...
con mani tremanti
hai amato la Vita...
per mani violente
hai temuto la Vita...

Donna...
con dolci parole
ti ha adulato la Vita...
con insulti feroci 
ti ha ingannato la Vita...

Donna...
con sguardi d'Amore
guardavi la Vita...
con occhi di odio
ti han tolto la Vita...

Donna...
Tu doni la Vita...
Tu insegni ad Amare...
Tu cerchi l'Amore...

Tu...
Tu...
Tu...

Tu devi insegnare...
Tu devi imparare...
che esiste il rispetto
prima di Amare...

Donna...
Tu...
Tu per prima
Ti devi Amare
e...
ancor prima...
far rispettare...

25 novembre giornata mondiale contro la violenza alle Donne!

Rosanna Cira





domenica 23 novembre 2014

Una favola sporca...

 C'era una volta una bambina...Una bella bambina, con le lunghe trecce color castano dorato che quando saltava alla corda con le compagne, nel cortile della scuola, saltavano con lei...Op, op,op...La bella bambina con le lunghe trecce color castano dorato viveva in una bella casa con la sua mamma, il suo papà e il suo fratellino più piccolo di qualche anno. Era felice la bella bambina con le lunghe trecce color castano dorato e se qualcuno le chiedeva cosa vuoi fare da grande lei rispondeva decisa:"Il dottore!" e scappava via ridendo e con le guance in fiamme, quasi a superare la vergogna che una dichiarazione così importante le provocava. Tutto filava liscio nella vita della bella bambina con i capelli castano dorato ma questa è una favola sporca quindi...Un brutto giorno il papà della bella bambina con i capelli castano dorato si ammalò...Un brutto male, uno di quei brutti mali che non solo ti colpiscono nel corpo ma anche nella Vita e negli affetti. La famiglia della bella bambina con i capelli castano dorato abitava in un piccolo paese dove non c'era un ospedale in grado di curare il suo papà e così, la mamma ed il papà avevano dovuto cercare un altro ospedale. L'ospedale grande ed attrezzato abbastanza da curare quel brutto male era molto lontano e la mamma ed il papà non potevano portare la bella bambina ed il suo fratellino con loro quindi, li lasciavano dai parenti. C'era la nonna e poi c'era la zia. Anzi la zia non era proprio la zia era un'amica della mamma che viveva con un fratello più grande. La bella bambina con i capelli castano dorato la conosceva da sempre e dato che l'amica della mamma e suo fratello erano spesso a casa della sua mamma lei e il suo fratellino li chiamavano zia e zio.E così per la bella bambina con i capelli castano dorati e per il suo fratellino cominciano gli anni del vagabondare...andavano a volte dalla nonna, a volte dagli zii. A casa della nonna dormivano in un unica stanza, in due letti gemelli ed erano tanto, tanto felici perchè si facevano compagnia; si sentivano tanto soli senza la mamma e il papà...Ma quando andavano dagli zii avevano due stanze separate perchè lo zio diceva che non era bello che lei, che era "una ragazzina" , dormisse con il suo fratellino. La bella bambina con i lunghi capelli castano dorato aveva paura di dormire da sola e sapeva che anche il suo fratellino aveva paura di dormire da solo ma la mamma le aveva detto di fare la brava ed ubbidire alla nonna e agli zii quando era a casa loro e così non diceva niente. Finchè una sera...Una sera la porta della sua camera si apre piano, piano, piano, senza fare rumore...la bella bambina con i capelli castano dorato stava per mettersi a gridare quando..."Ah è solo lo zio, meno male..."Lo zio si siede sul letto e comincia ad accarezzarle i capelli, piano, piano, piano...che bella quella carezza sui capelli, la fa sentire meno sola... lei vuole bene allo zio poi...poi la mano dello zio si infila dentro il suo pigiamino e comincia ad accarezzarle la pelle e la bambina vuole dire"Zio..." ma lo zio le mette l'altra mano davanti alla bocca e le dice" Stai zitta e non dire che sono venuto qui stanotte altrimenti dico alla tua mamma che sei una bambina cattiva e che non puoi più stare con noi...alla mamma dispiacerebbe e tu non vuoi far soffrire la tua mamma vero?"...La bambina, che in quel momento non si sentiva bella, voleva dire "no non voglio far soffrire la mia mamma non dirò niente ma tu stai fermo" ma aveva ancora la mano davanti alla bocca e non poteva parlare ed allora comincia a fare no con la testa e i bei capelli castano dorato si sparpagliano sul cuscino e le vanno dentro gli occhi e si incastrano nelle dita dello zio che li tira e la mano dello zio la tocca e la tocca e la tocca e lei...lei comincia a piangere e lacrime silenziose le scendono sulle guance di bambina e le inzuppano i capelli e lei le ingoia e sono amare e sono amare e sono amare...
Poi lo zio era andato via e la bambina, che non si sentiva più bella, aveva continuato a piangere e a piangere e a piangere e alla fine si era addormentata... La bambina, che non si sentiva più bella ma brutta e sporca e avrebbe voluto nascondersi da tutti, aveva pensato che lo zio non sarebbe più tornato la notte, al buio, nel suo letto e invece...Invece sera dopo sera, ogni volta che dormiva dalla zia, lui tornava e lei stava lì, ferma, tremante ma ferma e piangeva e le lacrime le rigavano le guance le inzuppavano i capelli le colavano in bocca ed erano amare erano amare, erano amare...
Purtroppo il papà non guarì dalla malattia ma cercò di guarire facendosi curare per anni ed anni, anni ed anni in cui la bambina, che si sentiva brutta e sporca e voleva nascondersi, andava a dormire dalla nonna e dagli zii. Poi un bel giorno la bambina, che non si sentiva più bella ma brutta e sporca e voleva nascondersi, si accorge di essere cresciuta...il suo papà non c'è più già da un pò e lei non va più a dormire dalla zia però...però non ha dimenticato quello che lo zio, che adesso vive con la sua mamma, le ha fatto per anni solo che adesso, quando va a dormire, si chiude a chiave e non permette a nessuno di entrare nella sua stanza!E' cresciuta adesso ma non ha più i bei capelli lunghi castano dorato, li ha tagliati molto, molto corti così quando la sera piange, perchè lei piange ancora tutte le sere, non si inzuppano più delle sue lacrime, e li ha tinti di nero, nero corvino, così non luccicano più le sue lacrime sui capelli alla luce della luna...e poi è magra la bella bambina è tanto magra, tanto, tanto magra!
Lei odia il cibo, il cibo è sporco, il suo corpo è sporco... la costringono a mangiare ma lei va in bagno e vomita tutto e insieme al cibo vomita anche la sporcizia, lo schifo che si sente dentro e quando non ha niente più da buttare fuori dal suo corpo piange, si siede lì, nel bagno e piange...e la mamma e suo fratello bussano alla porta perchè lei sta lì, chiusa e piange e lei apre e la mamma dice" Ma cos'hai? Cosa ti succede figlia mia?" e lei la guarda e vorrebbe dirle tutto e vorrebbe raccontarle che lei è una bambina sporca e brutta e che vorrebbe nascondersi ma...ma non le escono fuori le parole; la sua mamma ha tanto sofferto non può soffrire ancora per colpa sua...lo zio no, non bussa mai alla porta del bagno quando lei è chiusa dentro e vomita e piange...lo zio no...non bussa mai!
Naturalmente non ha fatto il dottore.. e come poteva lei brutta e sporca curare delle persone? Lavora in un supermercato, come commessa, là nessuno la guarda e lei non guarda nessuno, si limita a dire "Buongiorno signora, ha la tessera?" e "I punti li vuole?" e a passare sul rullo le scatole, i barattoli , le bottiglie...poi la sera torna a casa e si chiude in bagno e vomita e piange...Poi, un bel giorno, un signore alla cassa le dice"No, non ho la tessera perchè?"Mah...quel perchè la scuote; lei alza gli occhi e...e piano piano, con il tempo, si ricorda di essere donna, si ricorda di quando era una bella bambina con le lunghe trecce castano dorato che saltavano con lei,op op op, quando lei saltava alla corda nel cortile della scuola con le sue compagne e sorride...si sorride ad uno sconosciuto che nel frattempo non è più uno sconosciuto e gli racconta perchè si chiude in bagno a vomitare e piangere; non lo aveva mai raccontato a nessuno e lui la capisce e la vede bella e pulita e le dice "Ti amo" e lei scopre che non è sbagliato mangiare, che non è lei brutta e sporca e che se continua a piangere lui,"lo zio", continuerà ad entrare nella sua stanza, la notte, al buio, tutte le sere... ma adesso lei è grande e non è sola e non deve chiudere la porta a chiave e allora si cresce i capelli e lascia che tornino del loro colore naturale:castano dorato...Adesso è una bella bambina con i lunghi capelli castano dorato, ed è una mamma ed ha al suo fianco un papà e "lo zio" non entra più nella sua stanza la sera ma lei...lei sa che non dimenticherà mai, ma sa anche che lei è stata fortunata ma altri bambini? Saranno fortunati come lei? E allora cosa può fare per aiutare altri bambini che la sera hanno uno zio che in una casa buia e silenziosa li va a trovare nel loro lettino e mentre li tocca gli dice" stai zitta o lo dico alla tua mamma e lei soffrirà e tu non vuoi far soffrire la tua mamma vero?"? Cosa può fare? 
Ed ecco che un giorno legge un articolo su un giornale che parla di bambini che, come lei, sono stati sessualmente abusati;  bambini  che adesso sono grandi e vorrebbero, raccontando la loro storia, aiutare altri bambini e decide di raccontare la sua storia lì, sul giornale, magari confessando quello che è successo a lei potrà aiutare qualche bambino, potrà impedire ad !uno zio" di fare del male ad un altro bambino e magari potrà riuscire a ripulire una favola sporca...

Questa storia, che ho leggermente favoleggiato, è tratta da un'intervista che ho letto su un giornale qualche tempo fa. Ho pensato di scriverla nella speranza, o se volete la presunzione, che venga letta da qualche "zio", continuiamo a chiamarlo così, e che costui si renda conto di quanto male sta per fare e di come possa sporcare, per sempre, la favola della Vita di un bambino...La protagonista di questa storia è stata abbastanza fortunata ed è riuscita a crearsi, nonostante tutto, una sua Vita ma per molte altre donne non è così...molte altre donne che sono state abusate da bambine non riescono mai più a vivere la loro femminilità, ad essere mogli e madri, ad essere donne...

venerdì 7 novembre 2014

Quando il candore si macchia di sangue...

"Ho 23 anni sono un educatore e mi sento attratto dai bambini.(...)E sono disperato , perchè mi chiedo se quel che provo non passerà mai e sarò costretto a lasciare il lavoro che amo".
E' con questa agghiacciante frase, nella sua sincerità, che inizia l'articolo che mi accingo a leggere...Proseguo nella lettura e scopro che chi parla è un ragazzo, con impulsi sessuali devianti, che frequenta un gruppo di sostegno , una volta a settimana, organizzato dal Comune di una grande città italiana. Questo mi riposta alla mente le volte che mi sono trovata a discutere di un fatto di cronaca che parlava di questa piaga inaccettabile in una società civile:la pedofilia!Da madre e da persona sensibile quale credo di essere ho sempre ritenuto inaccettabile parlare di malattia nei confronti di un pedofilo. Mi spiego meglio...Naturalmente non sono una psicologa nè una psichiatra o sociologa ecc ma una persona con una certa cultura generale ed un'intelligenza nella media ma ho anche, come moltissime altre persone, dei principi morali uniti alla convinzione che abusare, sessualmente e non, approfittare con violenza di esseri viventi più deboli e fragili, bambini e animali per esempio, sia segno di grandissima vigliaccheria, frustrazione e inciviltà salvo alcuni casi, piuttosto rari, in cui si può parlare veramente di malattia. E qui arrivo alla frase con cui ho iniziato questa riflessione. Quindi parlando di casi di pedofilia si sente speso dire è una persona malata, è una persona che ha subito abusi a sua volta, che ha un trascorso di maltrattamenti infantili ecc ecc...Benissimo posso accettare questo tipo di discorso ma non posso accettare che un adulto consapevole ed intelligente sentendosi attratto verso un bambino non si fermi un attimo a riflettere provando a chiedersi"Ma sono forse malato? E' normale che io provi attrazione per un bambino?" La risposta di un uomo adulto, intelligente e con una certa moralità dovrebbe essere un SI!!! forte chiaro e senza possibilità di  discussione alla prima domanda ed un NO!!! altrettanto forte chiaro e indiscutibile alla seconda domanda. E una persona malata cosa fa?Si cura...va dal medico, gli espone i sintomi e si cura. Perchè allora non curare un disturbo così pericoloso, immorale e crudele, si indubbiamente crudele, come una devianza sessuale che ti spinge ad avere pulsioni sessuali verso i bambini?So bene che questo mio ragionamento può sembrare semplicistico ma onestamente, semplicistico quanto si vuole ma, mi sia concesso, io lo trovo anche estremamente logico. Non sono una moralista perbenista e bigotta e non disdegno i piaceri della vita, sesso compreso e se si parla di due, o più. adulti senzienti e consenzienti niente mi sconvolge che sia bondage, sado-maso, scambio di coppie o qualsiasi altra cosa ma solo e sempre se si parla di adulti consapevoli, senzienti e consenzienti. Nel rapporto adulto/bambino o persona/animale la persona consenziente è solo una e la controparte è una vittima che non sa cosa nè perchè sta succedendo quello che gli sta succedendo. Quindi ripeto se si vuole parlare di malattia, se si vuole accettare, se volete che io veda il pedofilo come una persona malata, psichicamente intendo, devo poter sapere che questa persona ha spontaneamente deciso di farsi curare, altrimenti, sempre e solo dal mio punto di vista è chiaro, di malato ha ben poco il resto è schifoso egoismo e ricerca di un piacere lascivo e viscido oltre che estremamente vigliacco. Quindi il ragazzo che ha deciso di frequentare questo corso di recupero è una persona malata, indubbiamente, ma è anche una persona intelligente e con una moralità, una persona civile e degna di chiamarsi tale che ha accettato la sua malattia ed ha deciso di curarsi così come io mi curo la gastrite o il mal di schiena. E questo mi riporta in mente una conversazione avuta mesi fa con un amico il dott Angelo Mottola che per cultura e per il lavoro che svolge ne sa molto più di me di certi argomenti. Parlando con Angelo lui un giorno mi dice che "non tutti i pedofili abusano dei bambini e non tutti coloro che abusano dei bambini sono pedofili". Questa sua affermazione mi ha alquanto meravigliata devo essere sincera e quindi gli ho chiesto cosa intendesse. Per fortuna ho conservato la sua spiegazione che riporto fedelmente: "La mia è una considerazione che viene da una parte da ricerche effettuate sulla casistica degli abusi sessuali, dove si evince(...)quello che ho detto e da una parte dalla diagnosi di pedofilia contenuta nel DSM , Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali,messo a punto dall'American Psychiatric Association, usato da psichiatri e psicologi. NON TUTTI I PEDOFILI ABUSANO DI BAMBINI= soggetti pedofili con un orientamento sessuale diretto verso soggetti pre-puberi, ma che non necessariamente fanno seguire a queste fantasie dei comportamenti pedofili nè presentano un disagio sociale, lavorativo o familiare a causa di queste fantasie. Questa differenziazione prende atto dell'esistenza, confermata da numerosi studi internazionali, di persone che ammettono di sentirsi attratte dai bambini ma non arrivano mai a mettere in atto comportamenti di rilevanza penale". Mi inchino agli psicologi e agli psichiatri che hanno studiato questi comportamenti e naturalmente accetto il discorso della malattia.  "NON TUTTI COLORO CHE ABUSANO DI BAMBINI SONO PEDOFILI=Bisogna infatti distinguere la pedofilia in senso stretto-che come abbiamo visto è un disturbo- dalle altre forme di abuso sessuale su minori che possono essere commesse da soggetti non pedofili( ad es. l'induzione alla prostituzione, la tratta di minorenni a scopo sessuale)"...Il mio amico è stato chiarissimo!Quindi parlando di malattia in senso stretto c'è chi la riconosce e si fa curare e chi riesce a controllarsi...E poi c'è chi non vuole o non sa riconoscerla e chi invece non è malato proprio per nulla ma intorno a questo disgustoso fenomeno in spaventosa crescita( secondo una ricerca di Terre Des Hommes le molestie sessuali su minori sono cresciute del 42% in 10 anni)ci guadagna, spesso economicamente ma a volte anche solo come personalissima gratifica che non deve essere necessariamente sessuale. E allora come e perchè si dovrebbe continuare a parlare di malattia davanti ad un fenomeno che non è confinato a pochi sporadici casi ma che chiaramente coinvolge una bella fetta della nostra civilissima popolazione mondiale di "esseri umani"? Proviamo solo a pensare a quanti bravi padri di famiglia, o ragazzi normalissimi magari regolarmente fidanzati, la sera si mettono davanti ad un pc e nascosti dall'anonimato di uno schermo e da un nickname fantasioso si dilettano guardando foto di bambini in posizioni e atteggiamenti equivoci... rientrano nel termine medico-scientifico redatto dal DSM? Non credo! E queste brave persone dove trovano queste foto? Forse inizialmente sono innocenti foto di famiglia, magari bambini in costume o piccole bimbe che si atteggiano a miss, ma poi dato che la necessità aguzza l'ingegno sono propensa a credere che riescano, magari con difficoltà lo ammetto, ad approdare a specifici siti che, di foto di bambini umiliati nella loro innocenza sono pieni.I titolari, abili nel nascondere le loro tracce, sono forse malati? Non credo!E quando la violenza avviene in famiglia, quando ad abusare del proprio figlio/figlia è un padre, un nonno, uno zio, un amico si parla di persone malate? Se dobbiamo accettare che lo siano anche loro allora è indubbio che se non tutta la popolazione mondiale maschile, un buon tre quarti è malata...e allora possiamo anche affermare che siamo una popolazione di persone malate. E su questo sono d'accordo ma non malate nel senso stretto e medico scientifico bensì malati di inciviltà, di vigliaccheria, di egoismo ed egocentrismo allo stato puro, di puro edonismo e spasmodica ricerca di un proprio piacere...siamo una popolazione di esseri marci e disgustosi perchè provare piacere nell'abusare di un bambino, sentire un desiderio sessuale verso un bambino e non cercare, non ammettere "sono malato aiutatemi" è sintomo di grettezza mentale e incapacità di provare sentimenti perchè non si ha un cuore, non si ha una morale non si ha nemmeno l'ombra di quella "umanità" che dovrebbe spingerci a proteggere chi è fragile, debole ed indifeso...E insieme a chi compie l'atto disumano c'è chi sa, intuisce, crede ma tace, preferisce dire no non può essere, preferisce non affrontare un percorso doloroso e umiliante si ma per chi? Non certo per il bambino abusato che di dolore ed umiliazione e lacrime e sangue ne sa già abbastanza, ma per l'adulto che nasconde la vergogna che non si deve dire...quindi se probabilmente sono, anzi siamo malati, siamo malati di indifferenza, vigliaccheria, disumanità...siamo malati di crudeltà...
Ogni crudeltà nasce da durezza di cuore e debolezza
(Lucio Anneo Seneca )