venerdì 22 marzo 2013

La legge è uguale per tutti ma non dovrebbe essere per tutti uguale...

Dire che sono furiosa è riduttivo perché la notizia che ho letto ieri mi ha fatto schiumare letteralmente dalla rabbia! Non ho voluto commentarla ieri proprio perché temevo di non essere abbastanza lucida per parlarne ma oggi lo devo fare...l'assassino di "Tommy Onofri potrebbe usufruire dei permessi stabiliti dalla legge e dedicarsi al lavoro durante la giornata". Questa la sconcertante notizia. Credo che tutti ricordino il caso del piccolo Tommy ma per dovere di cronaca lo riporto brevemente: la sera del 2 marzo 2006 un bambino di soli 18 mesi viene rapito in casa propria. Per essere precisi viene letteralmente strappato dalle braccia della mamma. Dopo un mese di indagini e accertamenti, alibi smontati e false piste il signor Mario Alessi, principale indagato per il rapimento, dopo diverse ore d'interrogatorio confessa sia il rapimento che l'omicidio del bambino. Questi i fatti...L'angoscia dei  genitori di Tommy in quell'interminabile mese di indagini, è qualcosa che nessun essere umano, nemmeno con tutta la buona volontà e l'empatia del mondo, può comprendere! Il dolore di quelle persone, della madre che si è vista strappare il figlio dalle braccia e lo ha rivisto morto dopo un mese, non può essere nemmeno lontanamente immaginato da nessuno di noi. Il signore in questione, tale Mario Alessi, ha avuto l'ergastolo! Troppo poco... di ergastoli dovevano dargliene almeno dieci per essere sicuri che non sarebbe finito nell'ingranaggio di qualche indulto o amnistia. Ma poiché non si è fatto di meglio facciamoci bastare un ergastolo, e siccome siamo un paese civile non pretendiamo che il signore in questione venga tenuto al buio, in isolamento a pane ed acqua ma permettiamogli di trascorre la sua giornata facendo un corso di fabbro ed uno di giardiniere. Ok tutto ok fin qui, ma adesso che ci sia anche la possibilità che questo signore esca durante il giorno perché grazie ai mestieri che ha imparato in carcere, può rientrare in un programma di recupero mi sembra altamente non ingiusto ma immorale!E non ho usato il termine immorale a caso. Morale( cito il dizionario De Agostini) è:"una condotta che impone di fare il bene e di sfuggire il male". Questa persona è il male; questa persona a piede libero offende non solo la dignità del piccolo Tommy e della sua famiglia, ma anche quella di tutte le persone che hanno una coscienza ed un'intelligenza grazie alle quali sono in grado di distinguere il bene dal male. Questa persona ha rapito un bambino per ottenere dei soldi dalla sua famiglia; questa persona stanca di sentire piangere un bambino terrorizzato non si è fatta scrupolo di ucciderlo a bastonate! Secondo me questa non è una persona è un mostro e un mostro non ha diritti! E' vero che la pena detentiva non è una punizione ma nasce come un recupero della persona per permettergli di pentirsi dei propri errori ed avere una possibilità di vita normale. Ok recuperiamo i ragazzi drogati che delinquono per procurarsi la dose; recuperiamo l'irascibile che non riuscendo a controllare la propria rabbia ha ucciso il vicino di casa che teneva lo stereo alto; recuperiamo chi ha sempre visto e vissuto solo delinquenza; recuperiamo chi ha avuto un raptus omicida perché oppresso da gravi problemi...Se proprio vogliamo sentirci educati e comprensivi e civili di delinquenti recuperabili sono piene le nostre carceri ma un mostro come il signor Alessi non può e non deve essere recuperato. Questa persona ha deliberatamente programmato il rapimento di un bambino per ottenere dei soldi in cambio!Non ha deciso di rapire il padre o la madre ma ha puntato al figlio, il figlio piccolo.E' padre a sua volta ma ha preso e ucciso un bambino, tra l'altro la stessa sera del rapimento, ed è riuscito a tenere testa agli inquirenti per un mese intero. Conosceva, aveva lavorato a casa loro, i genitori del piccolo Tommy e magari in quell'interminabile mese è anche andato a trovarli per esprimere il suo cordoglio, il suo sostegno...Che si arrivi a pensare che dopo soli sette anni questa persona è pentita ed è possibile inserirla in un programma di recupero è talmente assurdo da sembrare fantascienza. Non basterebbero 700/7000 anni e non basteranno secoli per lavare la cattiveria di questa persona e se anche mi si dice che no è veramente consapevole del male fatto ed è sinceramente pentito mi chiedo come potrebbe lui, con la consapevolezza del male fatto, uscire ed alzare la faccia al cielo. Non è una riflessione religiosa la mia ma una semplice constatazione: se faccio del male a qualcuno e dopo averlo fatto mi rendo conto del dolore causato il primo sentimento che provo è di vergogna, vergogna di me stessa per quello che ho fatto, e credo sia così per tutti, almeno per tutti quelli che hanno una coscienza. E non credo sia il caso del signore in questione!!! Mi consola solo che l'articolo parlava di "potrebbe" quindi l'uso del condizionale fa pensare che forse la decisione definitiva non è stata ancora presa. Confido nella legge italiana e  nella grande capacità che i nostri avvocati e giudici hanno sempre avuto di interpretarla grazie alla complessità del nostro idioma. Quindi mi pregio di far notare al giudice che dovrà prendere la decisione in questione che si, la legge è uguale per tutti ma visti i tempi di estrema crudeltà in cui viviamo dovrebbe cominciare a non essere per tutti uguale!
Per il momento riguardo alla morale, so soltanto che è morale ciò che mi fa sentire bene, e immorale ciò che mi fa sentire male dopo che l'ho fatto.
                                                                                                                                (Ernest Hemingway)


4 commenti:

  1. Non so che dire, se è vero che la civiltà di un paese si vede da come tratta i detenuti, dovrebbe essere giusto che un detenuto sia riabilitato, quello che sconcerta è che la riabilitazione sia avvenuta a poco tempo dall'atroce delitto. Personalmente non mi sento di giudicare o condannare. LUI sulla croce perdonó, invece di maledire, ma noi siamo uomini...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In linea di massima mi trovo d'accordo con te ma non in questo caso particolare...L'inutile brutalità con cui si è svolta la vicenda e la morte del piccolo Tommy non mi permettono assolutamente di vedere il suo assassino come una persona degna di perdono né credo sia una persona riabilitabile. E' vero che Lui ha perdonato sulla croce e il suo sacrificio ci ha resi migliori ma il sacrificio del piccolo Tommy a cosa è servito?
      Ciao e grazie

      Elimina
  2. NO mia cara amica, NO, la legge NON è uguale x tutti e purtroppo direi, ma è sempre così, se si pensa ke i soldi possono fare la differenza tra la galera e la libertà, se ki uccide investendo degli innocenti x ubriakezza, nemmeno và in galera, ma dopo 3 mesi torna al volante pronto a rifarlo, se ki ruba x mangiare viene incarcerato x anni, mentre ki sottrae milioni alla comunità continua a prendere il sole ai Caraibi impunito e proprio mentre ki ha rovinato, s'impicca in casa dalla disperazione, ecc... ecc... E poi, x entrare maggiormente nello specifico, ecco ke potrei accennarti alla coppia maledetta di Novi Ligure, quella di Erika & Omar, i 2 minorenni ke assieme trucidarono la madre & il fratellino di lei, con l'intenzione di farlo anke col padre, salvo andargli male e finire reclusi, ma fino a quando ?! Pure loro son già fuori, in regime aperto, ovvero con possibilità lavorative diurne... io penso ke, se lo possono fare loro, senza mai ke lei si sia pentita x ciò ke ha fatto alla propria famiglia, allora tutto, ahimè, tutto quanto può essere, in questo scellerato Mondo in cui non esiste giustizia, ma solo interessi + o meno importanti, io non mi stupisco + di niente mia cara amica, + di niente sul serio !!! :-(((

    RispondiElimina
  3. Cara Fiore hai ragione, la legge, che erroneamente è uguale per tutti, non dovrebbe esserlo! Ci sono casi violenti e brutali, oltre quelli a cui accenni tu, che non dovrebbero prevedere la rieducazione per chi si è macchiato di tali orribili crimini, e invece...inoltre, secondo me, prevedere per certe persone semi libertà, comunità o altre forme di rieducazione è mancare di rispetto anche alle vittime che almeno dopo morte, meriterebbero tutto il rispetto che non gli è stato concesso da vive.
    ciao e grazie

    RispondiElimina