martedì 21 maggio 2013

L'intelligenza può renderti felice?

Secondo il dott. G. Perna, psichiatra, una maggiore consapevolezza della nostra intelligenza può aiutarci ad essere felici! Intanto dobbiamo considerare che il QI, il famigerato quoziente intellettivo, è responsabile solo della nostra intelligenza per non più del 20%. Il restante 80% è formato da ben altre forme d'intelligenza: l'intelligenza empatica, l'intelligenza spirituale e quella corporea sono alcune tra le varie intelligenze che possediamo. Se, sempre secondo il dott. sopra citato, riuscissimo a riconoscere e a sviluppare queste tre intelligenze  potremmo riuscire ad avere una vita decisamente piena e realizzata e questo potrebbe permetterci di essere, se non felici, almeno sereni e appagati. Per esempio: chi ha la classica intelligenza empatica, la capacità di mettersi "nei panni degli altri" percependo le loro più intime emozioni positive o negative che siano, può sfruttare questa sua capacità non solo in famiglia ma anche sul lavoro con i colleghi, traendone un immediato beneficio. C'è poi chi giudica le persone con "la pancia"...stomaco chiuso alla vista della nuova vicina o farfalle nello stomaco quando si è conosciuta la nuova collega. Sensazioni da non sottovalutare perché spesso, sulla distanza, si rivelano veritiere, la nostra intelligenza corporea non sbaglia! C'è chi invece ama fare lunghe passeggiate solitarie nel bosco, ascoltando gli uccellini o soffermandosi a guardare un fiore appena sbocciato...che appena può si iscrive al corso di yoga e sta a lungo seduta a meditare o semplicemente a fantasticare, in solitudine. Questa è la classica intelligenza spirituale, molto preziosa per chi la possiede perché gli permette di vivere in completa armonia e consapevolezza ogni singolo momento della giornata. Quindi vivendo nel presente è in grado di districarsi tra i vari impegni giornalieri con estrema facilità e serenità.
Queste le capacità che alcuni hanno e altri no, però la buona notizia è che tutti, ma proprio tutti, se lo desideriamo possiamo educare, e quindi potenziare, la nostra intelligenza anzi le nostre intelligenze.!
Per sviluppare e potenziare l'intelligenza emotiva(o empatica), che ci permette di migliorare i nostri rapporti con gli altri, è necessario imparare ad ascoltare. Quando si parla con qualcuno bisogna cercare di svuotare la nostra mente da ogni pensiero e concentrarci su quanto  ci viene detto, cercando di ripetere nella nostra mente le singole parole e sforzandoci di percepire le emozioni che queste parole nascondono.
L'intelligenza corporea è quella più facile da sviluppare, ne siamo provvisti in larga misura tutti è quello che nel resto del regno animale, a parte il genere umano, si chiama istinto! Gli animali, e i neonati per la verità, per istinto percepiscono, negli umani che li accudiscono, la rabbia, la bontà, la paura, il dolore ecc ecc. Quindi basta semplicemente seguire il nostro istinto la prossima volta che  ci dirà no o si; seguirlo senza timore di sbagliare; anzi bisognerebbe addirittura, prima di prendere una decisione importante e non, concentrarci su di noi e sulle nostre sensazioni, attraverso il respiro, il cuore, la pancia.
E poi c'è la bellissima intelligenza spirituale, quella che personalmente preferisco. Sviluppare questo tipo d'intelligenza in realtà è molto piacevole; basta passare delle giornate in mezzo alla Natura, assaporandone i colori, i suoni, gli odori, camminando lentamente e beandoci, con tutti i nostri sensi, delle meraviglie che ci circondano e che ultimamente non riusciamo più a percepire. Basta una sola giornata in mezzo alla Natura con la giusta predisposizione d'animo per farci tornare bambini meravigliandoci di tutto quello che ci circonda. Chi ha la fortuna di vivere in mezzo alla Natura sa quanto Lei sia generosa con chi la sa apprezzare.
Ecco questo è quanto ho letto e quanto ho voluto condividere con voi perché l'ho trovato molto ma molto interessante. Il particolare che chi parla di empatia, spiritualità e istinto sia uno psichiatra, quindi un medico portato a ragionare in termini puramente scientifici, mi sembra ancora più interessante dell'articolo stesso. Sembra che stiamo entrando in una nuova era di consapevolezza fondata sull'amore per la Natura e sull'istinto che da Lei abbiamo appreso in questi lunghissimi secoli di coabitazione, ma che ultimamente noi umani sembriamo aver dimenticato, e questo non può che migliorarci e speriamo  non sia troppo tardi!
Felicità è anche non accorgersi che in realtà si è soli.
(Banana Yoshimoto)



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