E' da tempo che desideravo parlare del bello e del brutto di internet e dei suoi figli: i social network. Anzi ad essere precisa del brutto, del male che internet ha portato nelle nostre vite! Premetto che l'invenzione del computer e a seguire del sistema di posta elettronica, di internet, di Facebook, Twitter, YouTube, Google e quant'altro ruota attorno al sistema elettronico che ci permette , in tempo reale e con un semplice clic, di essere dovunque e con chiunque anche se fisicamente siamo comodamente seduti a casa nostra, è un'invenzione fantastica. Questo però non vuol dire che lo sia in assoluto; come qualunque altra invenzione tesa a migliorarci la vita non è tanto l'invenzione in sé ad essere giusta o sbagliata, piacevole o spiacevole ma il modo in cui ogni singolo individuo la usa. Questo è quanto succede anche al web, questa meravigliosa ragnatela di contatti che ruota attorno al mondo... C'è chi tesse i fili del bene portando amore, gioia, proteste di giustizia e conoscenza di cattiverie da combattere e chi tesse i fili del male mettendo in rete cattiverie, dolore, sangue e morte, non per combatterle ma solo per il morboso piacere di diffonderle. Non parlo della necessità di fare della giusta informazione e cronaca tese a risvegliare le nostre coscienze mondiali ma di alcuni filmati, alcune foto violente e crudeli immesse nel web, attraverso i vari social network. solo ed esclusivamente per il piacere di farlo, il gesto di violenza, e di farsi vedere mentre lo si fa! Mi è capitato infatti di finire, del tutto casualmente, in filmati, o foto, in cui venivano torturati e uccisi animali, in cui venivano maltrattati ragazzi, bambini; e che dire della pedofilia, delle varie foto di incidenti mortali, degli insulti, spesso molto pesanti, che adolescenti si lanciano attraverso le loro pagine Fb? E poi ci sono i...diciamo peccati veniali: gli insulti ad uomini pubblici, per lo più politici; le discussioni nate su commenti diversi dal proprio, con un ricco vocabolario di insulti e offese spesso pesanti; gli insulti e le offese di chi crede che "chi non è con me è contro di me". Quindi gli argomenti sulla diffusione del male via web non mancano ma vorrei richiamare la vostra attenzione su un episodio, accaduto un paio di giorni fa, che per la sua particolarità è alquanto emblematico. Ecco la cronaca: tra le tante, tantissime foto che popolano internet, ad un certo punto ne compare una che riprende la morte di un neonato mentre viene strangolato. Solo a scriverla, non l'ho vista, rabbrividisco dall'orrore. Questa foto dopo ben 917.000 condivisioni, di cui, ahimè, 124.000 italiane, viene finalmente segnalata a chi di dovere e censurata. Purtroppo la segnalazione e la conseguente censura non sono state abbastanza rapide nel fermare questa foto che è finita su una specifica pagina Facebook. Il titolare della pagina ha allora deciso di condividere non la foto, ma l'informazione chiedendo di non aprire e non condividere questa foto dato che si trattava di un vero e proprio infanticidio. E' orribile pensare che qualcuno abbia deciso di farsi fotografare mentre compie un crimine così orrendo; è terribile pensare che abbia poi deciso di diffondere questa sua malvagità sul web ma è altrettanto orribile sapere che la foto è stata condivisa, con l'ovvio intento di farla vedere ai propri amici, da ben 917.000 persone! Dal mio punto di vista è come se quella povera creatura fosse stata uccisa non una ma ben 917.000 volte. E purtroppo la cosa non è finita qui...Il titolare della pagina è stato accusato di cercare a propria volta delle condivisioni, diffondendo questa notizia; gli è stato fatto notare che si tratta di un fotomontaggio( e dov'è la differenza?), e che era evidente che il bambino era già morto al momento della foto; che la foto è partita dall'Egitto quindi si trattava di musulmani! Cosa vuol dire che i musulmani abitualmente uccidono i bambini? Per dovere di cronaca devo aggiungere che quasi tutti i commenti erano di plauso e ringraziamento per la segnalazione oltre che di sincero e costernato dolore per il tema della foto, fotomontaggio o no che fosse!!! Questo però non toglie niente alla gravità della situazione: ci sono state persone, ma ne sarebbe bastata anche solo una, che hanno perso del tempo per criticare questa giustissima scelta di dire: Basta! Rendiamoci conto che si, è vero che il male e il bene vivono sotto lo stesso tetto, che entrambi fanno parte della Natura umana ma che noi, noi umani, abbiamo la possibilità di scegliere quale strada percorrere; possiamo essere servi del male anche solo condividendolo, accettandolo o guardandolo oppure possiamo essere padroni del bene, del nostro bene! Perché, se percorreremo la strada del bene saremo sempre liberi e certi di poter camminare tranquilli e a testa alta mentre se sceglieremo la strada del male questo, ben presto, divorerà anche noi perché il male è un cannibale che si nutre principalmente del cuore in cui trova rifugio.
Dio è cieco; il giorno in cui ha creato il mondo non ha visto che il diavolo vi si era ficcato dentro
(Victor Hugo)
No, cara Giunone, Dio non è cieco, è il democratico per eccellenza, che fa decidere a noi chi essere. Resta il fatto che l'uomo non sa guardare nel suo abisso, perchè risalirne è doloroso. Allora lo si esorcizza osservando quello dell'altro, che ci fa sentire meno mostri. Il tuo articolo mi fa sempre più riflettere su quel tredicesimo comandamento, che io farei salire al primo posto: Non fare all'altro quello che non vuoi per te stesso
RispondiEliminaAnche accettando la democraticità divina, resta sempre il fatto che a volte non si sa se Dio ha fatto bene a lasciarci, imperfetti come siamo, il libero arbitrio. Troppo spesso e con troppa facilità noi umani, tra tutti gli animali in assoluto i più crudeli, percorriamo la via del male e per non percorrerla da soli cerchiamo con ogni mezzo, ed il web è, suo malgrado,uno di questi mezzi, di trovare compagni di viaggio. In effetti svegliarsi ogni mattina e ripetersi quello che tu chiami il tredicesimo comandamento, potrebbe essere un ottimo antidoto al piacere che si prova nel fare del male.
EliminaCiao e grazie