sabato 16 febbraio 2013

MA PERCHE' PERCHE' PERCHE' ?

E' con le lacrime agli occhi, e credetemi non in senso figurato!, che mi accingo a scrivere questo articolo...Difficile e truce e tristissimo ma devo, voglio provare a scriverlo ugualmente.Sono anni che compro regolarmente un settimanale femminile dove, da un anno a questa parte, è partita una campagna di informazione sulla violenza contro le donne. Ogni settimana c'è un trafiletto che riporta dalle due alle tre notizie di violenza ai danni di una donna, in Italia, e spesso si tratta di omicidi...Questa settimana oltre al solito trafiletto c'era la segnalazione di un sito, nato da poco, che si chiama: www.inquantodonna.it. Il sito è stato creato da una donna, Emanuela Valente, redattrice freelance. La sua idea iniziale era quella di scrivere un libro sulla violenza quotidiana, quella subita regolarmente e frequentemente, tra le mura domestiche, da tante, troppe donne. Ha quindi iniziato a raccogliere storie e facce e video e testimonianze e quant'altro le serviva per il libro. In pratica si è trovata, ben presto, sommersa da una mole enorme di storie di "femminicidi".Erano così tante ma così tante che ha deciso di aprire un sito, abbandonando la prima idea del libro. Perchè? Perché "...nei volti di quelle donne ho visto me stessa moltiplicata per mille...Perché nessuno dimentichi." dice Emanuela. Ecco il punto chiave...perché nessuno dimentichi...Ovviamente sono entrata nel sito e prego quante mi stanno leggendo di farlo a loro volta. Nella home page ci sono le foto di quasi 250 donne uccise nei modi più brutali .Accoltellate, sparate, affogate, bruciate vive, picchiate a mani nude, prese a sassate a martellate...E tutte, meno un irrisorio numero che si ottiene contando le dita di una mano sola, brutalmente uccise dai loro mariti, fidanzati, compagni o ex. Spesso davanti ai loro figli, troppo spesso insieme ai figli, magari figli dello stesso uomo che le ha uccise. Donne giovanissime, giovani, di mezza età, anziane; donne more, bionde, rosse, belle, brutte, magre, grasse, colte, analfabete...Donne, semplicemente donne. Donne che probabilmente vivevano da tempo dentro un loro inferno personale fatto di minacce, botte, prevaricazioni di ogni genere. Donne che non erano sole, avranno pur avuto una famiglia d'origine, un'amica del cuore, dei vicini di casa, dei colleghi di lavoro, ma che evidentemente sole si sentivano. Evidentemente erano diventate così brave a nascondere i lividi sul corpo e la sofferenza dell'anima agli altri, da nasconderla anche a se stesse. Donne che ogni mattina prima di uscire di casa si recitavano il mantra del "va tutto bene, mi ha promesso che cambierà!" Difficile che una natura violenta cambi,.probabile che con il tempo tenda a peggiorare ed è questo che è successo a troppe donne, ma anche una sola sarebbe troppo. Donne che questi uomini li amavano o almeno li avevano amati, donne che si erano fidate di loro, Del resto se non ti fidi di tuo marito, del tuo ragazzo, del padre dei tuoi figli,  di chi ti devi fidare? Già di chi ti devi fidare? Solitamente la legge non ti aiuta, soprattutto se le liti, le botte, avvengono in famiglia. C'è anche un proverbio che recita "tra moglie e marito non mettere il dito". Una volta forse, quando le donne uccise per mano del consorte erano rare se non rarissime. Oggi invece di morti tra le mura domestiche se ne parla troppo spesso. Ma se ne parla male; si parla di raptus, si parla di lite sfociata in tragedia; se ne parla per giorni e giorni poi una volta preso il reo confesso non se ne parla più, in attesa del nuovo e sempre più violento episodio .E questo non va bene,queste donne, vittime della loro solitudine, non devono essere dimenticate. Queste donne devono essere ricordate  da tutte le donne, perchè tutte noi donne possiamo essere delle possibili vittime. A molte di noi sarà capitato, almeno una volta, di vedere la collega, la vicina di casa, la sorella o semplicemente la donna che incrociamo per strada, con un livido, un grosso paio di occhiali da sole anche se piove, con un braccio fasciato... Cosa abbiamo fatto in quel caso? Magari se conoscevamo bene la persona abbiamo azzardato qualche domanda ed alla evasiva risposta che abbiamo ricevuto ci siamo messe il cuore in pace, mentre se non la conoscevamo ci siamo girate dall'altra parte. No, non dobbiamo fare così, dobbiamo aiutarci le une con le altre e fare muro contro questi uomini violenti. Adesso ci sono le associazioni, ci sono le case famiglia, ci sono donne coraggiose che dedicano la loro vita a donne meno fortunate di loro. Per esempio, andate a visitare questo sito, tranquillizzo chi teme di vedere foto cruente, no solo normali foto di donne come normali erano quelle donne. Guardate negli occhi quelle donne, leggete il modo in cui sono state uccise e poi parlatene, raccontate queste storie alle vostre amiche, sorelle, madri, spargete la voce e fate sapere  alle donne che subiscono violenza che sole non sono, c'è un intero mondo di donne pronto a lottare con loro e per loro.
A giudicare l'amore dalla maggior parte dei suoi effetti,
somiglia più all'odio che all'amicizia.
                                                        (La Rochefoucauld)



2 commenti:

  1. Ciao carissima, è proprio vero ke + si conoscono gli uomini e + si amano gli animali e non è soltanto 1 modo di dire... io tanti anni fà ho avuto modo di provare l'amore violento sulla mia pelle e posso comprendere cosa provino tutte quelle donne ke subiscono in silenzio, xkè la peggior forma di travolgimento personale è quello mentale, prima ancora di quello fisico, ke ne è solo 1 conseguenza, portata a volte fino alle estreme conseguenze, ma bisogna ugualmente avere la forza di ribellarsi in ogni modo, se si vuole salvarsi la vita !!

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  2. Ciao Fiore... mi dispiace che tu abbia provato, sulla tua pelle, cosa si prova ad avere vicino un uomo violento! Purtroppo, anche se non per esperienza diretta so cosa vuol dire per l'esperienza di una persona a me molto vicina.E in effetti il maggior coinvolgimento è proprio quello mentale ed è per questo che è molto difficile tirarsi fuori da certe situazioni...ed è sempre per questo che queste donne hanno bisogno di aiuto dell'aiuto di tutte noi.
    ciao e grazie

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