giovedì 10 ottobre 2013

E l'eco rispose di Khaled Hosseini

Ho appena terminato di leggere questo bellissimo libro, il terzo di Hosseini.
I precedenti, per chi non lo sapesse, sono: " Il cacciatore di aquiloni" e"Mille splendidi soli". Khaled Hosseini è uno scrittore afghano contemporaneo che al momento vive in America con la moglie e i due figli. Tutti e tre i suoi libri sono meravigliosi, molto ben scritti e con una trama che può sembrare complessa, all'inizio, ma che poi si dipana abilmente creando splendide storie. Questo libro inizia con un lungo viaggio attraverso il deserto afghano, di un padre e due figli: Abdullah di circa dieci anni e Pari, una bambina di appena tre anni. Sono diretti a Kabul ma questa non è una semplice gita bensì il viaggio che cambierà, per sempre, le loro vite. Non voglio dire altro per non togliere a nessuno il piacere di leggere questo libro e di conoscere questo grandissimo autore.
Perché parlare di questo libro qui, allora? Perché vorrei parlare non del libro ma dei libri di Hosseini. Sono libri che parlano di una cultura diversa, completamente diversa dalla nostra, eppure leggendo le storie dei suoi personaggi non si ha l'impressione di essere dall'altra parte del mondo a contatto di una civiltà che, siccome conosciamo pochissimo, tende a farci paura. L'autore è poco descrittivo per quanto riguarda l'ambiente circostante ed anche i personaggi non sono mai descritti nei dettagli fisici né in quelli caratteriali però li si conosce poco a poco, mentre prosegue la lettura, attraverso i loro gesti, le loro parole, il loro comportarsi con la società che li circonda....E così pagina dopo pagina scopri che questi personaggi così lontani e strani e diversi da noi non sono poi così lontani né strani né diversi... Come noi sono buoni, buoni con la moglie con i figli con i vicini; come noi sono cattivi, violenti con la moglie, aggressivi con i vicini; come noi sono atei o credenti, imparano il farsi e lo fanno imparare ai loro figli, oppure non seguono la loro tradizione, rinnegano la loro gente, scappano dal loro paese e dimenticano di esserci mai stati. E poi ci sono quelli che invece scappano perché devono, ma continuano ad incontrarsi con la loro gente all'interno del campo profughi oppure, per i più fortunati, inserendosi in una comunità ad hoc in un nuovo paese dove non c'è la dominazione russa né la violenta repressione talebana...Insomma pagina dopo pagina scopri che questi afghani in realtà non sono così diversi da noi e man mano che la lettura procede non ti rendi nemmeno più conto che la storia si svolge all'interno di un tessuto sociale tanto diverso dal nostro!
Tutti e tre i libri hanno un filo comune: c'è un prima, un Afghanistan prima dell'invasione russa che scopri molto occidentale e libero, c'è un durante, un Afghanistan martoriato prima dai russi e poi dai talebani e c'è un adesso che è il mondo in cui questo popolo ha trovato rifugio per scappare, lasciando spesso tutto quello che aveva, da una dittatura assurdamente fanatica ed estremista nei costumi( per costumi non intendo il burqa ma le usanze). Ecco credo che la qualità più bella di questo scrittore sia proprio questa: la sua capacità di farci vedere un mondo, il suo, un mondo che noi abbiamo sempre guardato con timore e a volte rabbia ma sempre con diffidenza, come se fosse il nostro...ma perché è il nostro. Hosseini si sofferma poco su quanto è successo durante l'occupazione russa e ancora meno per quanto riguarda quella talebana ma leggendolo ci si rende conto che noi potremmo comportarci come i suoi personaggi...anzi ci siamo comportati come i suoi personaggi...Ogni paese, qui o in oriente o dove volete, ha avuto, nel suo passato, una dittatura, una colonizzazione ed ha avuto chi è scappato, chi è rimasto a combattere, chi ha aiutato e protetto e chi ha preferito schierarsi con il vincitore rinnegando i suoi stessi fratelli. I personaggi di Hosseini agiscono in base al loro carattere, certo in un contesto sociale diverso ma non è diverso il loro comportamento umano da quello che avremmo potuto avere noi, uno qualunque di noi, in quel contesto...Il papà buono avrebbe protetto i figli portandoli via da lì e sacrificando se stesso; il marito che picchia la moglie sarebbe stato felicissimo di farle indossare il burqa ed avrebbe osannato l'arrivo dei talebani; il vicino invidioso sarebbe stato contento di entrare in casa tua al soldo della prepotenza dei dominatori per prendersi, di nascosto, quegli stivali che gli piacevano tanto ...
Quindi leggendo Hosseini ci si rende conto che, in realtà, l'uomo è uomo ed è uguale in tutto il mondo. Questo libro, dicevo, inizia con una lunga traversata nel deserto afghano per arrivare a Kabul e termina in un albergo in Francia, a Parigi. E' una caratteristica dei libri di Hosseini partire dal suo Afghanistan per arrivare dall'altra parte del mondo e nemmeno questa volta si smentisce. Vivremo quindi un pò in America, un pò in Francia e un pò in Grecia oltre che in Afghanistan ma saremo sempre sicuri di vivere con persone che sono come noi...che potremmo essere noi!
Non voglio dilungarmi oltre... Concludo consigliando caldamente a chi lo conosce, la lettura della sua ultima fatica ma ancor di più a chi non lo ha mai letto, la lettura di tutti e tre i suoi romanzi uno più belle dell'altro...Naturalmente tra i tre ne preferisco uno ma non voglio dire qui qual è per non influenzare nessuno perchè Hosseini è un autore contemporaneo giovane, fresco e di facile comprensione che merita di essere assaporato e conosciuto attraverso la lettura di tutti e tre i suoi libri.
Allora se volete una storia ve la racconto.Ma una sola.
( Incipit de " E l'eco rispose "di Khaled Hosseini )


2 commenti:

  1. Appena posso,lo voglio leggere,grazie x la descrizione,ho già letto il cacciatore di aquiloni,e pianto.MERCEDES

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    1. Cara Mercedes li ho letti tutti e tre ed ho pianto sempre tantissimo ma...nonostante questo, anzi proprio per questo, trovo che siano comunque dei bellissimi libri che, fra qualche tempo rileggerò...ma del resto un buon libro deve suscitarti delle emozioni non credi? Fammi sapere quando lo leggerai, "E l'eco rispose", ti è piaciuto.
      Ciao e grazie

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