Cos'è la felicità?Non è facile dare una risposta a questa domanda...Personalmente ho sempre creduto che la felicità, così come la gioia, la rabbia, il dolore e tutti gli altri sentimenti che gli esseri umani sono in grado di provare, sia molto relativa e personale. Nel senso che ci sono persone geneticamente predisposte a provare tristezza durante la maggior parte della loro vita, ed altre che invece sono portate a provare gioia e quindi felicità. E' vero ci sono persone ottimiste, che sempre e comunque provano e sentono del bello e del buono in ogni cosa e persone pessimiste, che invece nel loro quotidiano provano quasi sempre solo dolore e rabbia. Eppure l'attimo, perchè la felicità è un attimo intenso e profondo quanto una vita intera, di felicità lo proviamo tutti e anche più spesso di quanto non si creda.Proviamo ad andare un pò indietro con la memoria, molto indietro a quando eravamo bambini, per esempio...Forse non tutti abbiamo avuto un'infanzia serena, magari qualcuno ha anche avuto "una brutta infanzia", ma credo che almeno una volta, anche una sola tutti noi da bambini abbiamo provato un istante di felicità!Per esempio la mattina di Natale, quando pieni di speranza e ansia siamo andati sotto l'albero e abbiamo trovato: wow la bambola che tanto desideravamo, la macchinina come quella del nostro compagno di banco, l'ultimo modello della scatola dei lego...Cos'era quella se non felicità? Quell'immensa gioia che abbiamo provato quando, scartando il regalo, abbiamo visto che babbo Natale ci aveva portato proprio quel giocattolo, quello che avevamo tanto desiderato.E quanto ci abbiamo giocato...Crescendo la felicità è cambiata, è cresciuta con noi ma non è andata via. Ricordiamo tutti la nostra prima "cotta". Quell'emozione strana, quel senso di languore allo stomaco che si prova quando si comincia a guardare un esemplare dell'altro sesso con occhi diversi. Non tutti sono stati sempre ricambiati, d'accordo, ma prima o poi qualcuno è arrivato per tutti...e che emozione sapere che l'altra persona provava lo stesso nostro interesse. E il primo bacio? Credo che quello lo ricordiamo tutti, ma proprio tutti e cos'era quella meravigliosa sensazione di pace e benessere se non felicità?E gli attimi di felicità continuano: ottenere il lavoro tanto desiderato, laurearsi dopo tante fatiche, sposarsi con la persona che in quel momento si amava più della propria vita, guardare negli occhi nostro figlio appena nato....Attimi, appunto, solo meravigliosi, impagabili istanti di puro benessere, di pura pace, con se stessi ed il mondo, attimi di un vago senso di immortalità e onnipotenza. Del resto se la felicità non durasse, per l'appunto, un attimo sarebbe gioia, serenità, benessere psichico. La felicità, proprio perchè intensa e travolgente dura solo un attimo.Non credo che il nostro cuore, la nostra mente, potrebbero reggere la felicità a lungo nè credo che riusciremmo a goderla appieno se durasse per tutta la vita. Però quell'attimo di felicità se ben custodito, se ben apprezzato, se vissuto con la consapevolezza che merita ci permette di andare avanti a testa alta, sapendo che prima o poi, anche nei momenti più tristi, se si sa ben cercare quell'attimo arriva. Per me quest'anno è arrivato. Mi preparavo ad affrontare un Natale non proprio allegro e sereno: mia mamma è mancata da poco, i miei figli lavorano all'estero...Ero abbastanza triste ed anche un pò depressa ma poi... mio figlio è a casa con me per una convalescenza post operatoria e mia figlia...mia figlia decide di farmi una sorpresa e suona a casa sua(il possessivo "sua" non è un errore, è proprio quello che intendevo) all'una di notte del 23 dicembre!Trovarmela davanti, inattesa ed inaspettata, è stato per me il più bel regalo di Natale e per un attimo, che porterò sempre nel mio cuore, ho provato l'intenso, meraviglioso, indescrivibile attimo di felicità.E così ho passato un Natale sereno e allegro con la mia famiglia, tutta la mia famiglia.Ecco perchè desidero fare a tutti un augurio non per Natale, che ormai è passato, ma per l'anno nuovo, questo 2013 che , almeno in Europa, sembra iniziare sotto pessimi auspici:auguro a tutti voi, con sincerità, di riconoscere e apprezzare il vostro attimo di felicità;vi auguro di saperlo cogliere, anche se è solo un attimo, e di custodirlo gelosamente nel vostro cuore e nella vostra memoria. Perchè se lo riconoscerete quell'attimo di felicità vi accompagnerà sempre e vi sarà d'aiuto anche nei momenti più bui.
Bisognerebbe tentare di essere felici, non foss'altro per dare l'esempio
(Prèvert)
ciao Giunone grazie per il consiglio proverò ad attuarlo...
RispondiEliminaIncredibile! ho fatto un commento lungo, articolato, con citazioni, sembrava fosse stato pubblicato e...NINETE! mi arrrendo.
RispondiEliminaDai riprova questo è stato pubblicato adesso sono troppo curiosa
Elimina"..non foss'altro per dare l'esempio.." di felicità..tentare di essere felici.. Eppure l'inquietudine e la malinconia a volte prendono il sopravvento..allora ci ricorderemo di quell'istante di felicità vissuto che ci farà tornare il sereno per un attimo dimenticato.. Grazie Giunone. A.B.
RispondiEliminaGrazie a te A. B. perchè mi segui e perchè mi pare di aver capito che vuoi fare tesoro dell'augurio (consiglio) che ho dato nel post. E'vero l'inquietudine, la malinconia, la tristezza, l'angoscia, la rabbia ed altri sentimenti negativi a volte prendono il sopravvento.Sono nella nostra natura e fanno parte della nostra vita, vanno accolti e accettati anche perhè ci permettono di ricordare gli istanti di felicità che abbiamo vissuto... Giunone
RispondiEliminaE...ci riprovo.
RispondiEliminaMi chiedo quale definizione dai per "felicità" e per "gioia". La domanda la pongo perché "felicità" si definisce come lo "stato d'animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri". E "gioia", come una "emozione di contentezza". Coiè, il contrario del contenuto che tu dai a questi due termini. Penso che è nella consapevolezza delle soddisfazione che si ottengono, che si può avere quello stato d'animo chiamato "felicità". Riuscire a fare tesoro della felicità, così come delle gioie, sono segni di maturità; questo non significa nascondere le angoscie, i problemi, le difficoltà, le tristezze, ma sapere risaltare quanto di positivo la vita ci da.
G. Pascoli ha detto: "Un punto!...così passeggero, che in vero passò non raggiunto, ma bello così, che molto ero felice, felice,in quel punto!".Ecco per me la felicità è il punto esclamativo che si prova quando viviamo la realizazzione di un nostro desiderio. Purtroppo non sempre ciò che si era tanto desiderato continua ad essere fonte di benessere, di gioia, quindi quel punto esclamativo viene facilmente dimenticato. Riuscire a ricordarlo e a conservarlo nel nostro cuore, nella nostra memoria, potrebbe aiutarci non solo a superare le difficoltà ma anche spingerci a desiderare ancora.
EliminaCiao e grazie per avermi letta Giunone