venerdì 7 dicembre 2012

Dall'Olimpo...( capitolo primo )

"...quella altrui!".Ecco finito, pensò stancamente Virginia mentre metteva il punto definitivo all'articolo.Si tolse gli occhiali e con la punta del pollice e dell'indice si strofinò delicatamente gli occhi.Quindi guardò l'orologio..."Cavolo, si è fatto tardi devo proprio scappare, fra poco Aurora uscirà dalla palestra e le avevo promesso che sarei andata a prenderla...".Spingendo velocemente indietro la poltrona girevole di pelle nera, si alzò con agilità e cominciò a raccogliere pile di fogli sparsi per tutta la scrivania. Non era la prima volta, e non sarebbe stata l'ultima, che si portava il lavoro a casa.Del resto da madre divorziata di una ragazza quindicenne aveva ben poco altro da fare; per stare il più vicina possibile alla figlia molto del suo lavoro di redattrice lo doveva svolgere a casa. Benedetti computer, che magnifica invenzione per chi, come lei, scriveva per mantenere se stessa e la figlia. Il direttore poi, era un vero angelo: A lui non importava come e dove Virginia scriveva i suoi articoli, l'unica cosa che gli premeva era che gli articoli di opinione e la posta che Virginia seguiva sul settimanale "Dall'Olimpo", fossero sempre ben scritti e prontamente consegnati una volta alla settimana, preferibilmente di martedi, visto che il giornale si presentava puntualmente, in edicola, ogni giovedì pomeriggio. Quel giorno era, per l'appunto, martedì, quindi Virginia prima di uscire dalla redazione mise la testa dentro l'ufficio del direttore."Capo, io vado devo andare a prendere Aurora, anzi dovrei già essere in macchina" " Si si certo, l'articolo è pronto?" "Si, è salvato nel solito file se vuoi dargli un'occhiata...""Magari lo farò ma come al solito non credo serva, mi fido dei tuoi articoli e della tua diplomatica capacità di dire anche le cose più cattive nel modo più garbato possibile: Ciao allora a domani".Virginia questa volta non era proprio sicura di essere stata molto diplomatica. Le avevano chiesto di scrivere un articolo sugli stupri, che ultimamente erano di molto aumentati. Poichè lei era madre di una ragazzina che cominciava a scalpitare per raggiungere una sempre maggiore libertà, questo argomento la colpiva molto...Quante storie aveva letto, quante foto aveva visto di giovani, meno giovani e troppo spesso giovanissime donne violentate, picchiate, sequestrate e maltrattate per giorni da uno o più maschi barbari e incivili...In ognuna di quelle donne aveva con orrore visto il viso di sua figlia, sua figlia che voleva uscire la sera, che voleva andare al cinema e in discoteca e chissà dove altro ancora; sua figlia con la quale ogni giorno diventava sempre più difficile avere un rapporto civile, o almeno abbastanza educato.Era sempre stata una bimba dolce e affettuosa, la sua Aurora, ma ultimamente sembrava essersi trasformata in una acerrima e quanto mai ipercritica sua nemica! Si certo, Virginia ricordava ancora i suoi quindici anni e di quanto anche lei fosse sempre arrabbiata con la madre, all'epoca, ma non credeva che tra lei e la figlia le cose sarebbero andate allo stesso modo. In fondo i tempi erano cambiati e lei aveva instaurato, con la figlia, un rapporto molto più amichevole e confidenziale di quanto non lo era stato quello tra lei e sua madre. Eppure da un pò di tempo ormai, tra lei e Aurora qualunque banale conversazione finiva col trasformarsi in una guerra all'ultimo sangue.Di solito era lei che perdeva, anche se Aurora, Virginia ne era convinta, pensava il contrario. Messa alle strette, Virginia finiva con l'esercitare la sua autorità materna e anche se mai, in passato, avrebbe creduto di essere capace di farlo, metteva fine alla discussione con un perentorio "Si fa come dico io perchè  sono tua madre e basta, discussione finita!". Aurora allora la guardava con il labbro inferiore che le tremava dalla rabbia e usciva dalla stanza come una furia. Lo sbattere della porta della sua stanza indicava che almeno per un pò, non voleva essere disturbata. Eh si, fare la madre non era per niente facile...Virginia aveva sempre creduto che sarebbe bastato dare alla figlia affetto si, ma soprattutto rispetto e comprensione e questo avrebbe di lei sicuramente fatto un'ottima madre. E invece...Da quando poi, ormai quasi due anni prima, Giorgio era andato via di casa, le cose tra le e la figlia erano notevolmente peggiorate.Del resto come spiegare ad una figlia di quindici anni che le cose tra lei e suo padre non erano come sembravano? Che lei come donna, e seprattutto ceme moglie, era stanca delle continue scappatelle di lui? Che si, lui era un padre meraviglioso ma quanto a marito...lasciava parecchio a desiderare. Invece Aurora aveva deciso, senza neanche darle la possibilità di difendersi, che il padre era andato via perchè lei, Virginia, era egoista e cattiva! No, non che le avesse mai detto questo Aurora, ma lei lo capiva dal modo in cui la guardava la figlia quando rientrava dopo essere stata un paio di giorni col padre. Avrebbe sempre voluto chiedere alla figlia se il padre le parlava male di lei, ma poi non aveva mai avuto il coraggio. Del resto è vero che Giorgio era un gran mascalzone donnaiolo, ma con Aurora era sempre stato corretto ed affettuoso e lei non lo credeva veramente capace di certe bassezze.Però...non si conosce mai veramente a fondo una persona. Quante donne aveva visto violentate , e troppo spesso anche uccise, dai loro fidanzati, dai loro compagni o mariti? Erano uomini di cui loro si fidavano e che non avrebbero mai creduto capaci di fare cose del genere; con cui avevano dormito, dai quali avevano avuto dei figli, che avevano amato..."No, non Giorgio, Giorgio non sarebbe mai quel tipo di uomo!", pensò con forza Virginia mentre parcheggiava la macchina di fronte alla palestra, appena in tempo perchè le ragazze stavano per uscire...

2 commenti:

  1. Waiting for the second chapter of this story!

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    1. Ok! I will try to accomodate you as soon as possible.Bye bye

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